Luigi Bilancio, il fotografo della Danza, alla Fiera della Fotografia di San Marco Evangelista

 Campania sotto i riflettori nazionali e internazionali dell’arte fotografica, con un weekend a servizio delle macchine da presa antiche e moderne. E naturalmente non poteva mancare la danza, arte effimera per eccellenza a servizio del popolo di curiosi e appassionati che accorreranno alla Fiera della Fotografia in bella mostra al Polo fieristico di San Marco Evangelista. Organizzato dagli imprenditori Fabio Carrasta e Franco D’Aponte, l’evento è nato come evoluzione del Photo & Show B2B 2023 e ha visto la partecipazione di oltre 2.000 visitatori professionisti alla ricerca delle novità fotografiche e anche della danza. Un evento a tutto tondo, dunque, che in Campania mancava dal 1981 con tante novità in scena, a cominciare dalla presenza di Tersicore nelle vesti di protagonista tra tanta arte. 

La fiera ospiterà professionisti di fama mondiale che condivideranno la loro esperienza e il loro talento con il pubblico. Tra i nomi già confermati, Ivan Silvestrini, Marta Ponsko, Raffaele Ingegno, Fabio Stanzione, Alessia Monaco, Diana Carballo e, per la danza, l’attesissimo Luigi Bilancio a cui è stato dedicato l’incontro con il pubblico e gli appassionati. Tutte le informazioni e il programma completo: www.lafieradellafotografia.it. Tra gli ospiti illustri che arricchiranno l'evento spiccano i nomi del regista Ivan Silvestrini, dell’editor video Francesca Amitrano e del direttore della fotografia della celebre serie tv Mare fuori, che ha ottenuto oltre 100 milioni di visualizzazioni e trasmessa da febbraio su Raidue. 



Ma chi è il protagonista della danza? L’attesissimo Luigi Bilancio - in partenza per l’Estonia per uno shooting per l’international brend SoDanca - è innanzitutto un appassionato dell’arte della fotografia ancor prima che un professionista. “Ho iniziato a fotografare la danza per necessità,  o meglio per amore di mia moglie insegnante di danza – chiarisce il fotografo – che mi ha trasmesso la possibilità di affacciarmi a questo mondo.” Nel 2014 ha elaborato il suo primo progetto fotografico Outre la Danse – il bello è solo l’inizio del tremendo, debutto dall’incredibile successo di pubblico e di critica, “nato dal desiderio di raccontare il dietro le quinte della danza – ci spiega Bilancio – evidenziandone il sacrificio, la passione, il dolore, la solitudine e, a volte, anche la pazzia, che ritrae la danzatrice in un manicomio abbandonato, come luogo in cui venivano lasciate morire dalla società persone malate, definite pazze semplicemente perché diverse.”

Nel 2016 il secondo riuscitissimo progetto Cover Radicata al corpo come albero al terreno, “ho raccontato un altro aspetto della danza – aggiunge il fotografo – ovvero la maschera, la sovrastruttura con la quale ci presentiamo, ci relazioniamo alle persone, che non sempre permette di mostrare noi stessi per quello che siamo.” Nel 2018 è stata la volta di AQVA - L’istante infinito di un momento, in mostra da  marzo 2019 al Teatro di San Carlo di Napoli, che ritrae i danzatori della compagnia di balletto sancarliana in una sequenza di scatti che, attraverso gocce d’acqua, riproducono la dinamica della danza al di là della stasi di una immagine. 

Come lo stesso fotografo ha precisato “molto spesso l’immagine di un danzatore, per quanto perfetta sia nell’esecuzione che nella modalità di ritrarlo, restituisce un fotogramma freddo ed asettico, privo di quella dinamica che il ballerino adotta per raggiungere la posa: pánta rheî è dunque la mia sfida con il progetto AQVA. L’acqua come la danza sono elementi puri, leggeri, a tratti trasparenti e perciò un connubio perfetto per dimostrare quanto un istante possa divenire l’infinito di un momento.” Sempre nel 2019 SuMemArt è invece stato la Memoria dell’Arte a rappresentare l’arte nell’arte – spiega il nostro interlocutore – le linee estetiche della danza immerse nella maestosità dei monumenti antichi, al fine di creare maggiore consapevolezza e sensibilità verso il nostro patrimonio materiale e immateriale. Utilizzare la danza come messaggio colto e diretto al tempo stesso, raccontando, attraverso la costruzione di immagini composite, il territorio campano ricco di storia non sempre conosciuta dal grande pubblico.

Massimiliano Crauss


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