La forza e la vulnerabilità. La danza
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La danza mi ha insegnato il senso del dovere e la naturale tendenza a rimandare ad un secondo momento ciò che è divertimento e gioco. Non che questo debba significare vivere nel sacrificio costante, no, ma chi è nato e cresciuto nella danza come me è stato forgiato ad una spontanea inclinazione alla responsabilità. Non si è seduti dietro i banchi ad ascoltare discorsi, non si è nelle panche a subire sermoni, non si è in salotto ad affrontare la ramanzina. Si è in sala in silenzio, gli occhi curiosi vedono tutto, le orecchie attente ascoltano e registrano, il corpo sente e prova, giorno dopo giorno a riprodurre sempre meglio ciò che, con l'esempio e con poche parole, gli viene insegnato. Purtroppo niente gite, né feste, né pomeriggi di assoluto relax, né spiaggia né sole almeno fino a luglio inoltrato. Dopo scuola un boccone di fretta e via a piedi a lezione dove incontri le amiche di sempre, dove hai il tuo posto alla sbarra, il tuo posto al centro, il tuo turno per le diagon