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Architettura del controllo: il Panopticon e la microfisica del potere

Progetto del Panopticon del 1791 La bio-politica inserisce la vita di ognuno in meccanismi di calcolo precisi e infallibili trasformandola secondo i valori di utilità dettati dall'economia. Il potere disciplinare del XVII e del XVIII secolo è ormai lontanissimo dal potere nella sua concezione medievale, esso non preleva gl'individui per rinchiuderli e annientarli, per ucciderli e punirli in nome di una vecchia patria potestas esercitata dal sovrano su tutti i suoi sudditi. Il nuovo potere non mortifica, non incatena, non tortura, al contrario esso addestra, moltiplica, potenzia l'individuo che diventa sia oggetto che strumento del suo esercizio. A partire dal XVII secolo, cambia sia il suo modo di agire che il suo obiettivo, non si parlerà più di divieto e di terrore , ma di sapere-potere , ovvero due fattori direttamente proporzionali: maggiore è il sapere intorno all’individuo maggiori saranno le capacità di gestirlo e dunque  si nota come l'organizzazione a

L'uomo che costruisce se stesso: dall'impetuosità primordiale alla manipolazione di un corpo docile

    Il logos, ovvero il linguaggio, la logica, la conoscenza e le pratiche che ne derivano avviluppano il corpo, gli istinti, la natura dell’uomo. L’impetuosità primordiale e ancestrale è violentata da fiumi di discorsi e teorie che civiltà dopo civiltà hanno intessuto una rete di false convinzioni inibendo la naturale fierezza del tipo umano. Il pensiero che precede inevitabilmente l’azione, che la frena, la razionalizza, la inibisce, la chiude in rigidi schemi universalmente validi non fa che omologare, amalgamare e uniformare ciò che per natura è unico: l’uomo in quanto tale. L’uomo-natura, l’ uomo-istinto, è priorità assoluta recuperare la natura perduta. E' da considerare però quale sia il significato di "natura", esso non deve infatti in nessun modo ricondurre all'idea che ne avevano i giusnaturalisti, ovvero il ritorno ad un'età dell'innocenza permeata da uno spirito di fratellanza e uguaglianza prima del contratto sociale. La natura di cui qui si pa

Laboratorio di danza con Luna Cenere: il corpo, la sua materia, la sua essenza

Partiranno a Maggio 4 incontri dedicati allo studio dell’improvvisazione a cura della danzatrice e coreografa Luna Cenere .  Per quattro lunedì due ore di studio e approfondimento dedicati al corpo e al tema dell’improvvisazione. Uno spazio e un tempo finalizzati alla riscoperta di una dimensione ‘laboratoriale’,  allo studio della materia di cui siamo fatti, il corpo e la sua essenza, l’energia. “Propongo l’improvvisazione come tool per sperimentare, approfondire e affinare le nostre capacità espressive. Desidero creare uno spazio di indagine e riscoperta del senso poetico sull’argomento. L’improvvisazione può essere intesa ed approcciata in molti modi. Durante questi appuntamenti condividerò quelle che sono state le scoperte che hanno rivoluzionato la mia pratica quotidiana e svelato ciò che ancora non conoscevo riguardo la materia che ricerco, smettendo di considerarla separata da me-persona-danzatrice.”

Essere grassi non è brutto, FA MALE al corpo e alla mente. Intervenite maestri

Che oscenità le reti private e i saggi di danza che trasmettono. Dico, ci rendiamo un attimo conto del potere della televisione e del danno che può fare anche alla danza? Così, uno è sul divano a fare zapping e tra uno sbadiglio e una patatina inciampa nella rete privata canale... che manda in onda il polpettone di fine anno anno di una scuola di danza che ha pure pagato una bella cifretta per fare una pubblica, voluta, profondamente desiderata figura di merda. Oh dio! Ieri sera, stanca morta giro e rigiro i soliti canali via cavo, avendo sky fuori uso, e chi becco? La sagra della salsiccia in chiave lago dei cigni. La parte buona di me diceva "lascia stare, cambia canale, sarà meglio non continuare a guardare per evitare di farti poi un'idea negativa di queste povere ragazzine innocenti" e la parte malvagia diceva "ti prego non puoi girare, è troppo uno spasso facciamoci due risate". Dopo un'indecisione, durata più o meno due secondi e mezzo, ho lascia