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Teatro San Carlo - Voci di MeMus VII episodio: Luciano Romano, fotografo e autore

Luciano Romano Protagonista del settimo episodio è Luciano Romano , fotografo e autore. “ Cosa hanno in comune la Fotografia e il Teatro? A pensarci bene, tutto parte da una singolare sfida: fotografare la musica è come provare a ritrarre un profumo, qualcosa che non è percepibile con lo sguardo, fotografare la danza è cogliere la dinamica di un corpo attraverso l’apparente negazione del movimento stesso, fermandolo, e fotografare il teatro è come provare a raccontare una storia rinunciando del tutto alle parole”. Così Luciano Romano, cresciuto professionalmente tra gli ori e i velluti del Teatro di San Carlo, racconta come il teatro e la fotografia abbiano molto in comune, se non altro perché nello spazio circoscritto del fotogramma e del palcoscenico si raccontano e si ascoltano storie che rimangono impresse nella memoria e negli occhi. Voci di MeMUS  ( https://www.spreaker.com/show/voci-di-memus-conversazioni-in-rete ) è un ciclo di podcast  che racconta il dietro le qu

L’adolescenza danzata. Intervista a Wim Vandekeybus

Ultima Vez, In Spite of Wishing and Wanting. Teatro Bellini, Napoli 2018 LA DANZA AIUTA A ESPLORARE IL RICORDO DEL PERIODO PIÙ FRAGILE DI TUTTI: L’ADOLESCENZA. QUANDO TI SENTI ONNIPOTENTE E PENSI DI ESSERE IMMORTALE. UNA LUNGA INTERVISTA AL FONDATORE DELLA COMPAGNIA ULTIMA VEZ, DOVE IN POCHE PAGINE SI RACCONTA LA STORIA DELLA DANZA. Wim Vandekeybus  chiude il tour mondiale per i vent’anni di  In Spite of Wishing and Wanting  al Teatro Bellini di Napoli. La compagnia  Ultima Vez  è in cartellone per la prima volta, perché purtroppo in Italia viene chiamata solo per festival e rassegne, e mai prima d’ora era andata in scena più a sud di Roma. Una carovana di 40 persone: amici e artisti sono a Napoli per la chiusura del tour durato due anni. La città affascina Vandekeybus fino al punto di camminare senza meta guidato da un’ispirazione inaspettata. L’unica intervista l’ha rilasciata ad  Artribune  – un’intervista anomala tra aperitivi e chiacchierate bisbigliate durante le prove. L’INTERVI

Intervista a Wim Vandekeybus in giro per Napoli

ph. F. Capo Wim Vandekeybus  chiude il tour mondiale per i vent’anni di  In Spite of Wishing and Wanting al Teatro Bellini di Napoli. La compagnia  Ultima Vez  è in cartellone per la prima volta, perché purtroppo in Italia viene chiamata solo per festival e rassegne, e mai prima d’ora era andata in scena più a sud di Roma. Una carovana di 40 persone: amici e artisti sono a Napoli per la chiusura del tour durato due anni. La città affascina Vandekeybus fino al punto di camminare senza meta guidato da un’ispirazione inaspettata. L’unica intervista l’ha rilasciata ad  Artribune  – un’intervista anomala tra aperitivi e chiacchierate bisbigliate durante le prove. L’INTERVISTA ph. F. Capo In Spite of Wishing and Wanting , vent’anni tra la creazione e l’ultimo tour. Cosa è cambiato nei danzatori a distanza di quasi una generazione? L’approccio alla sala prove e il livello performativo degli Anni Novanta e del 2018: cosa è diverso? La fine degli Anni Ottanta e gli Anni Nova

La mia intervista al corpo di ballo del San Carlo pubblicata su Danzaeffebi

Claudia D'Antonio ph. Francesco Squeglia http://www.danzaeffebi.com/aspettando-giselle-ne-parlano-alessandro-staiano-candida-sorrentino-sara-sancamillo-anna-chiara-amirante-annalina-nuzzo-e-salvatore-manzo-giovani-e-bravi-interpreti-del-corpo-di-ballo-del-san-ca/ Le prove di Giselle si susseguono in maniera serrata nelle due sale del terzo piano del Teatro San Carlo e io approfitto di alcune pause per scambiare idee e opinioni con i ballerini che affronteranno i ruoli principali. La conversazione ha inizio con Alessandro Staiano e poi prosegue con un gruppo di sue colleghe che ci raggiunge, ancora in tutù romantico, nel salottino. Assegnazione di ruoli, sala prove, montaggio e pulizia. La mia intenzione è capire dai ragazzi quanto sia stato già fatto e quanto ci sia ancora da fare. Alessandro, sei soddisfatto del tuo lavoro in sala? Parlami dei ruoli che ricopri. Staiano: Stiamo lavorando davvero bene, sono contento. In questo balletto sono Albrecht nelle matinée, in cop

La mia intervista ad Ambeta Toromani e Alessandro Macario pubblicata su Danzaeffebi

ph Francesco Squeglia   http://www.danzaeffebi.com/aspettando-giselle-ne-parlano-anbeta-toromani-e-alessandro-macario/ Pochi giorni ancora e al Teatro San Carlo di Napoli andrà in scena, nella versione coreografica di Lyudmila Semeniaka, Giselle, capolavoro della storia del balletto ottocentesco, balletto che vedrà il ritorno dell’étoile Svetlana Zakharova nel ruolo della protagonista femminile in coppia con Ruslan Skvortsov nel ruolo di Albrecht. Qualche giorno fa ho trascorso alcune ore con il Corpo di ballo del Lirico napoletano e con due dei sei solisti ospiti che ricopriranno i ruoli principali di questo attesissimo appuntamento: Anbeta Toromani e Alessandro Macario. Mentre il resto della città godeva di una soleggiata domenica delle Palme, nella sala Gallizia le prove procedevano con la serietà e la concentrazione di sempre e, nel tempo in cui Luisa Ieluzzi, Annalina Nuzzo e Anna Chiara Amirante provavano e riprovavano la variazione delle Willi e quella di Myrtha c

La mia intervista al maestro Lienz Chang pubblicata su Danzaeffebi

ph. Francesco Squeglia http://www.danzaeffebi.com/aspettando-giselle-ne-parla-lienz-chang/ Le prove per la messa in scena  di Giselle sono appena terminate. Alessandro Staiano mi fa strada: attraversiamo la sala Gallizia e, oltre il pianoforte, un piccolo corridoio mi conduce nello studio del maestro Lienz Chang. Emozionata e tesa lo vedo seduto alla sua scrivania. Mi vede, sorride e m’invita ad accomodarmi su eleganti divani ottocenteschi per cominciare la nostra conversazione. Il suo tono di voce è dolce e gentile, lo sguardo riesce ad essere nel medesimo istante fiero e sereno e nell’insieme la sua figura e il suo atteggiamento comunicano l’orgoglio per il ruolo che ricopre e la semplicità di chi sa di voler fare sempre di più. Un connubio perfetto tra le sue origini cinesi e cubane: pacatezza e fierezza, controllo e orgoglio. Maestro, i ragazzi sembrano essere tutti concordi nel constatare l’ottimo lavoro che si sta svolgendo in sala, la sua capacità di tirar fuori positiv

Intervista a Gennaro Cimmino e Gennaro Maione pubblicata su Campadidanza Mag

Intervista ai coreografi Gennaro Cimmino e Gennaro Maione in occasione della loro nuova produzione  Aesthetica- esercizio n. 1 che debutterà al teatro Piccolo Bellini di Napoli 13 febbraio. Tecnologia, comportamenti umani, società, musica. Tutto un insieme di stimoli e suggestioni che parlano di come l’uomo di oggi sia profondamente diverso dall’uomo di ieri. Nel tuo nuovo lavoro “Aesthetica” in scena il 13-14-15 febbraio al Piccolo Bellini collabori con Gennaro Maione, da dove nasce il vostro lavorare insieme? Tra i giovani coreografi con i quali ho lavorato Gennaro Maione è tra quelli che mi piace di più. E’ interessante per me la sua esigenza di esprimersi e di mettersi in gioco andando in scena con argomenti sempre diversi. Cosa ti ha portato a voler mettere in scena questo progetto? Questo progetto nasce da uno sguardo sul contemporaneo, come ci muoviamo e come abitiamo il nostro corpo alla luce dei nuovi mezzi tecnologici che ci circondano: i social network ad esempio e

La mia intervista ai coreografi Gennaro Cimmino e Gennaro Maione pubblicata su Campadidanza Mag

Intervista ai coreografi  Gennaro Cimmino  e  Gennaro Maione  in occasione della loro nuova produzione   Aesthetica- esercizio n. 1  che debutterà al teatro Piccolo Bellini di Napoli 13 febbraio. Tecnologia, comportamenti umani, società, musica. Tutto un insieme di stimoli e suggestioni che parlano di come l’uomo di oggi sia profondamente diverso dall’uomo di ieri. Nel tuo nuovo lavoro  “Aesthetica”  in scena il 13-14-15 febbraio al Piccolo Bellini collabori con Gennaro Maione, da dove nasce il vostro lavorare insieme? Tra i giovani coreografi con i quali ho lavorato Gennaro Maione è tra quelli che mi piace di più. E’ interessante per me la sua esigenza di esprimersi e di mettersi in gioco andando in  scena  con argomenti sempre diversi. Cosa ti ha portato a voler mettere in scena questo progetto? Questo progetto nasce da uno sguardo sul contemporaneo, come ci muoviamo e come abitiamo il nostro corpo alla luce dei nuovi mezzi tecnologici che ci circondano: i social network