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Visualizzazione dei post con l'etichetta filosofia

Dalla Confessione al Green Pass: Potere, Sapere e Controllo

La coscienza e la consapevolezza spalancano lo sguardo sul presente, sulla storia e sulla sua pretesa di oggettività gettando chi arriva alla conoscenza mediante minuziosa indagine, e che non può più fingere di non sapere, nello sconforto. Una volta però segnato il punto di non ritorno, l'approccio genealogico - quello che prende il via con la filosofia di Friedrich Nietzsche prima e di Michel Foucault poi - , prevede la messa a distanza di meccanismi occulti e poteri invisibili che trovano la loro grande forza ed efficacia nel non essere percepiti. Poteri che s'impongono sul corpo e sulla mente generando, manipolando , gestendo individui inconsapevoli insieme strumento e fine di una politica economica ed efficace.  Il potere è tanto più efficace quanto più riesce a dissimulare il proprio operato e lo fa insinuandosi in maniera capillare in dinamiche e relazioni che caratterizzano il quotidiano. Si evince da subito che non si tratta di un potere violento e che toglie o limita,

L'uomo che costruisce se stesso: dall'impetuosità primordiale alla manipolazione di un corpo docile

    Il logos, ovvero il linguaggio, la logica, la conoscenza e le pratiche che ne derivano avviluppano il corpo, gli istinti, la natura dell’uomo. L’impetuosità primordiale e ancestrale è violentata da fiumi di discorsi e teorie che civiltà dopo civiltà hanno intessuto una rete di false convinzioni inibendo la naturale fierezza del tipo umano. Il pensiero che precede inevitabilmente l’azione, che la frena, la razionalizza, la inibisce, la chiude in rigidi schemi universalmente validi non fa che omologare, amalgamare e uniformare ciò che per natura è unico: l’uomo in quanto tale. L’uomo-natura, l’ uomo-istinto, è priorità assoluta recuperare la natura perduta. E' da considerare però quale sia il significato di "natura", esso non deve infatti in nessun modo ricondurre all'idea che ne avevano i giusnaturalisti, ovvero il ritorno ad un'età dell'innocenza permeata da uno spirito di fratellanza e uguaglianza prima del contratto sociale. La natura di cui qui si pa

Dinamiche e modalità per una poetica del corpo.

  La relazione nella Contact Improvisation: dinamiche e modalità per una poetica del corpo Relazione a cura di Aurosa Alison presentata nella conferenza Filosofia e Danza   01 aprile 2016 | Casina Pompeiana | Napoli evento a cura di Manuela Barbato « Le corps humain comporte des pairs, des pairs d’organes : les yeux, les bras, les jambes, les oreilles, les mains -autrement dit- Le corps lui même nous impose l’image d’une unité naturelle du deux ». « Le deux est un » 1 . «Il corpo umano comporta delle paia, paia di organi: gli occhi, le braccia, le gambe, le mani, in altre parole, il corpo stesso ci impone l’immagine dell’unità naturale del due». «Il due è uno». Nel suo celebre ciclo di lezioni del 1977 tenute al Collège de France, dal titolo: « Comment vivre ensemble », Roland Barthes introduce l’aspetto fondamentale della relazione, quello duale, partendo dai presupposti anatomici dell’essere umano. Il mettersi in relazione implica la condivisione della propria realtà e ciò accade n

Su verità e menzogna. L'arbitrarietà del linguaggio.

I punti cardinali, le misure di lunghezza, di larghezza, di peso, di capacità, le note, l’alfabeto, le formule matematiche e quelle fisiche, i segnali stradali, le leggi umane e divine sono tutti esempi, e si potrebbe seguitare ad enumerarne tanti altri, di documentalità regolative che hanno nella propria natura e genesi la presunzione dell’oggettività. L' oggetto trova la propria ragione di essere nello stare difronte a ciò che invece è soggetto, mantenendo, grazie alla distanza, una propria autonomia e indipendenza da tutto ciò che da quest’ultimo potrebbe scaturire. Stando a questa definizione l’oggetto, in quanto tale dunque, non sarebbe né emanazione né tantomeno proiezione di un soggetto che lo genera e lo modifica, sarebbe piuttosto ciò che è fuori di esso e che ha una propria necessità e autonomia. Tutt’al più si potrebbe asserire che l’oggetto sia osservato, studiato e compreso dal soggetto agente (questo l'indirizzo della filosofia almeno fino a Kant). Adesso, con