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Visualizzazione dei post con l'etichetta violenza di genere

Che sarei senza legge? Dillo a te stesso, non c'è neanche bisogno che tu lo dica a me.

  ph federica capo  A sostegno della campagna #Unite Parlo all'uomo, perché con le donne già m'intendo. Parlo a te che credi di non essere colpevole: passo la vita a difendermi . Vorrei invece vedere te cambiare. Vorrei che riflettessi sul tuo modo di parlare e di pensare quando si tratta di me. Tu non c'entri niente, vero? Gli altri uomini mi feriscono , ma tu no. Non sei come loro, di' la verità. Per prima cosa dilla a te stesso, non c'è neanche bisogno che tu la dica a me. Sei convinto di non essere colpevole , perché pensi che sia sufficiente non toccarmi per non farmi violenza . Esisto, nel senso originario del termine, perché “esistere” dal latino si traduce “stare fuori”. E io è proprio fuori che sto. Lavoro, società, quotidianità, politica, mercato, diritto, relazioni. Sto fuori. Sto dentro, ma sto fuori. Capisci? Mi accogli in ogni luogo e in ogni contesto, mi concedi diritti , ACCOGLI/CONCEDI/CONSENTI Io ho ancora bisogno della legge per difendere i miei

La boîte à joujoux – 2019 | L’amore non è un gioco

La boîte à joujoux – 2019 L’amore non è un gioco L’Istituto Suor Orsola Benincasa e il Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella dal 12 al 21 febbraio 2019 presentano al pubblico uno spettacolo che unisce le forze di due tra le più prestigiose Istituzioni della città di Napoli e del territorio nazionale: La boîte à joujoux 2019 - L’amore non è un gioco , balletto in un prologo e due quadri su musica di Claude Debussy, che andrà in scena presso la Sala Scarlatti del Conservatorio partenopeo. . Creato nel 1913 come La boîte à joujoux (balletto in un prologo, tre quadri e un epilogo), con didascalie e illustrazioni di André Hellé (edizioni Durand & fils ), il balletto – pensato per il teatro di marionette ˗ è dedicato alla figlia del compositore, Emma, detta Chouchou e vede protagonisti i giocattoli, che nottetempo si animano e diventano metafora del più classico dei topoi teatrali: il triangolo amoroso tra una bambola, un Pulcinella e un soldatino.