Nelle vene mi scorre l'inchiostro e me lo state succhiando via

Disgustata e amareggiata seguito però ad assecondare aguzzini e sfruttatori. Tra strette di mano e complimenti ossequiosi e sorrisi da paralisi la gente mi passa accanto, mi seduce e magari mi ride alle spalle. Con alcune riviste c'è almeno un accordo che prevede lo stage per l'iscrizione all'albo o la possibilità di essere accreditata nei maggiori teatri. E allora sì che mi conviene e mi fa piacere. Ma gli altri giornali, che sono pure lontani da me anni luce e che vogliono gli articoli su commissione inviati via mail, hanno coraggio da vendere. Non ce n'è uno che non mi voglia come collaboratore: dalle piccole e giovani riviste, ai grandi colossi della stampa nazionale a cui mando il CV, eppure ognuno di loro risponde così: "Le comunichiamo però che i nostri collaboratori scrivono a titolo gratuito".

Leggo questo tipo di mail e nella mia testa urlo le più indecenti e irripetibili parolacce, nel letto la sera penso alla mia ipotetica mail di risposta in cui mortifico e umilio chi si ostina a sfruttare scrittori e giornalisti senza retribuirli. E' tutto così marcio mi ripeto e poi con sicurezza rimando al mattino seguente la mia mail di vendetta in cui chiarisco l'assurdità di prendere collaboratori e non retribuirli.

Mi sveglio e una volta acceso il pc incattivita come mai cosa faccio? Apro la mail che ho ricevuto il giorno prima da un'importante testata e....invio come richiesto due articoli di prova per poter entrare a far parte dei collaboratori!!!

Aiuto, sono completamente fusa! Questo sistema trash mi ha inglobata e non riesco ad uscirne. Basta che la mia scrittura venga apprezzata, basta ricevere due complimenti per il curriculum che cado spiaccicata a terra come una pera cotta. Non c'è niente da fare, nelle vene mi scorre inchiostro e voi, che lo sapete, me lo state succhiando via!

Vi odio e sappiate che pur odiandovi collaborerò con voi gratis.

Viva i laureati in indirizzi umanistici che col cazzo che trovano un lavoro!!!

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