Stasera morirò di Vertigo!


Voglio un'overdose di danza, voglio sentirmi male e gridare "aiuto!", voglio distruggermi le mani a forza di applausi, voglio i VERTIGO dentro di me e sentirmeli nella testa per mesi, mesi e mesi finché torneranno di nuovo  a Napoli.
Stasera mangerò le coreografie di Noa Wertheim, genio creatore di lavori da infarto durante i quali nessuno si sogna di avere la minima distrazione, ma neanche il minimo pensiero di possibilità di distrarsi. No! non c'è modo di pensare ad un solo fatto privato ed intimo, tutti i neuroni sono attenti a raccogliere informazioni dal palco, tutte le sinapsi attive nel mio cervello stasera non comunicheranno che una sola informazione: "Dio mio, questi ballerini sono divini! "
Lo scorso anno ho visto "Vertigo 20" coreografia stupefacente in cui mascolino e femminino lottano in un'opposizione ancestrale, e pure attuale, per un predominio mai raggiunto tra la ricerca di un equilibrio pacifico e la contrapposizione di nature avverse. Il pubblico applaudì incessantemente per 10 minuti e poi si passò a battere i piedi sugli spalti, i danzatori erano increduli e commossi per l'emozione suscitata negli spettatori. Quest'anno mi aspetto ancora di più!
Voglio vedere fino a che punto si può essere ispirati e vivere all'unisono con la propria facoltà creatrice, voglio genuflettermi dinnanzi alla perfezione raggiunta col duro lavoro quotidiano, voglio cadere in un'estasi mistica davanti al contemporaneo più coinvolgente e ipnotico che mi sia capitato di vedere.
Per concludere poi voglio incontrare ancora Noa e avere la possibilità di farle giusto un paio di milioni di domande.

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