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Pinocchio di Carlo Collodi balletto al Teatro San Carlo

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Coreografia di   Anna Razzi  su musiche di   Gaetano Panariello protagonisti gli allievi della  Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo (8 recite per le scuole  da oggi 19 aprile fino a venerdì 22 aprile    e 1 reading speciale de   Le avventure di Pinocchio   in occasione della giornata mondiale del libro sabato 23 aprile ore 11.00) Da martedì 19 aprile ore 10.00 , fino a  venerdì 22 aprile , al  Teatrino di Corte di Palazzo Reale , un classico senza tempo della narrativa italiana,  Pinocchio  di  Carlo Collodi , vivrà in forma di balletto, grazie alla creazione coreografica di  Anna Razzi  (che è anche l'ideatrice dello spettacolo), su musiche di  Gaetano Panariello . Due recite al giorno (alle 10.00 e alle 11.30) per assistere alle avventure del burattino di legno che vuole diventare un bambino vero e dei suoi compagni, interpretati dagli allievi della  Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo , diretta da  Stéphane Fournial .  Le scene sono di   Lele Luz

Il demone talentuoso ride in faccia all'umiltà

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Ovunque leggo e sento parlare di primi ballerini umili, modesti e sempre, costantemente, tristemente e lamentosamente consapevoli dei propri limiti. Con i piedi per terra e con l'atteggiamento remissivo di chi sa di non essere mai veramente all'altezza. Scusate, ma di chierichetti mortificati, anzi finti mortificati, non se ne può più... o almeno io non ne posso più. Queste stelle, queste promesse, questi professionisti giunti o molto vicini all'apice della carriera vogliono far cadere i teatri per gli applausi e per l'eccitamento procurato nel pubblico o vogliono essere i più bravi al catechismo?  Voglio la vera e sincera spavalderia, quella dell'uomo consapevole della propria rara bravura e voglio la fierezza nello sguardo della donna consapevole di essere una stella in un firmamento fatto perlopiù di stelline. Voglio vedere l'andamento aristocratico e superbo del danzatore di inizio '900 che volava un metro sopra gli altri, che ispirava sogni di grandez

Secondo cast a chi?

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Salvatore Manzo ph Francesco Squeglia Come da un po' di anni a questa parte anche domani andrò al teatro San Carlo per vedere il balletto natalizio lo Schiaccianoci , non riesco a rinunciare, non posso cavarmela dicendo semplicemente " l'ho già visto tante volte, stavolta passo". No, non posso per onestà, per rispetto, per coerenza nei confronti di un amore che se si autodefinisce incondizionato allora è meglio che lo sia. Ci vado, ovvio che ci vado, ma questa volta ho deciso di recensire la recita del cosiddetto secondo cast . Chi ha deciso di utilizzare un numero ordinale per definire una coppia di solisti? Primo e secondo stanno per forza di cose ad indicare che qualcuno vale di più e qualcuno vale di meno, e questa cosa non mi piace proprio. Neanche con le lettere dell'alfabeto mi sarebbe piaciuto che li avessero identificati A e B ....no, stessa storia di 1 e 2. Forse avrebbero potuto usare dei colori del tipo: cast rosa e cast lilla, oppure cast verde

La nuova stagione del teatro San Carlo è stata presentata in conferenza stampa

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Un programma lungo 14 mesi con 22 titoli di opera e balletto e 23 concerti, un cartellone che va da settembre 2015 a novembre 2016 con una programmazione ancora più ricca rispetto agli anni passati che punta a valorizzare le eccellenze dei complessi artistici di casa: 23 concerti sinfonici, 16 titoli per la stagione lirica e di balletto, 3 per Autunno Danza e ancora 3 titoli d'opera per il “San Carlo Opera Festival” che per la prima volta viene annunciato con così largo anticipo. Un totale di 150 alzate di sipario, 4 nuove produzioni (Carmen di Georges Bizet, Norma di Vincenzo Bellini, Zenobia in Palmira di Giovanni Paisiello, e Romeo e Giulietta di Sergej Prokof’ev coreografia di Leonid Lavrovsky, rivista da Mikhail Lavrovsky) e 3 coproduzioni mai viste al San Carlo (Falstaff di Giuseppe Verdi, il dittico Goyescas di Enrique Granados e Suor Angelica di Giacomo Puccini, Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart). Numeri che premiano gli sforzi compiuti dalla Fondazione negl

Quando tutto crolla mi aggrappo alle mie certezze e una di queste è lo Schiaccianoci al San Carlo

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Ogni anno son certa del mio regalino sotto l'albero di Natale, è lì lo so e come al solito non mi deluderà. Ci penserò ossessivamente, conterò i giorni e le ore, sceglierò l'abito adatto, metterò in borsa gli occhiali, una penna e un blocchetto. Organizzerò bene la mia famiglia in modo da uscire serena e poi cappotto, tacchi, borsa e Schiaccianoci. Cosa c'è di più bello ed emozionante de lo Schiaccianoci a Dicembre. Qui, dove non cade la neve, dove fa freddo come a Dubai, dove ti accorgi che è Natale solo perché ci sono le vacanze a scuola, dove la lana la indossi per principio e mai per necessità c'è un Natale speciale che ti aspetta. Le luci si abbassano e il sipario si apre, il gigantesco albero di Natale addobbato riempie la scena e poi balli di festa, pacchetti regalo, bambole e soldatini, bambini felici e sognanti. Fiocchi di neve e fate confetto, orologi che scandiscono il ritmo dei sogni, amori impossibili e battaglie fantastiche. Il Teatro di San Carlo

Giselle, sarà pure pazza, ma non fa le scarpe a nessuno

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A me è sembrata una buona idea fin da subito, già nel primo istante in cui Sergio Ariota me ne parlò mi parve di trovarmi di fronte un uomo che aveva visto lontano. Puntava sui ragazzi, sulla loro sete di esperienza, sulla loro voglia di danzare il balletto di repertorio fuori dei contesti puramente scolastici. E allora via alle audizioni: sbarra centro, diagonali e variazioni. Prima selezione, seconda selezione e poi ancora scremature in corso d'opera perché qualche elemento scelto non era del tutto convincente. Tanta paura, tante ansie, tanti dubbi e non da parte dei ragazzi, loro hanno dentro la forza di 1000 tori messi insieme, ma da parte degli organizzatori. Saremo all'altezza? Andrà tutto bene? Ci capiranno? Questo pensavano e io in cuor mio rispondevo "no" ad ognuna di quelle domande. No, non sarete all'altezza perché il compito prefisso è duro da portare a termine e non vi sentirete mai soddisfatti e vorrete sempre di più e vi mancherà il fiato.

Entrare alla Scuola di Ballo del Teatro di San carlo

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Sono aperte le iscrizioni alla selezione per l'accesso ai Corsi della Scuola di Ballo del Teatro di  San  Carlo.  La possibilità di tentare è data a tutti e chiunque ami il balletto può provare ad accedere alla grande scuola del Lirico napoletano. Certo un po' di senso critico e di obiettività non guastano mai, tanto nei giovani ragazzi che provano ad accedere ai corsi superiori, quanto nei genitori dei piccoli allievi. Si tratta di un consiglio che sento di dare soprattutto alle mamme e ai papà che confondono l'amore sterminato per un figlio con l'effettiva inclinazione di quest'ultimo per il balletto. Mondo duro che non conosce compromessi, il balletto esige un corpo naturalmente predisposto alla danza a cui l'esercizio e l'assiduo allenamento conferiscono poi atleticità e dinamismo. Tanto di cappello alla passione e alla devozione senza limiti verso questa forma d'arte, ma l'umiltà di sapersi inadeguati ad una tecnica che in quanto ad esigere