Giornata Mondiale dell’Anoressia - i disturbi alimentari e gli strumenti per guarire

 


Dal 15 marzo scorso, Giornata Mondiale dell’Anoressia, si sta lavorando ovunque e comunque ai DCA, o ai disturbi alimentari, in vista del primo quindicinale dalla sua ideazione. I DCA, come ormai si sa piuttosto bene, sono un comportamento scorretto verso l’alimentazione e comportamenti ossessivi verso il proprio corpo e peso. Anche se essi non si soffermano solo sul proprio aspetto o peso, spesso sono causati da depressione, mancanza di autostima o ansia. Più presenti nell’età adolescenziale (tra i 12 e i 25 anni), il picco maggiore si ha tra i 14 e i 17. Spesso chi ne soffre, oltre ad avere un comportamento ossessivo sul proprio corpo o peso ha anche una percezione distorta di essi. Non è ancora nota una motivazione della loro nascita, ma il più delle volte parte da circostanze come il bullismo, malessere familiare, sentore di non avere sotto controllo la propria vita, decidendo così di avere sotto controllo il proprio peso e il proprio aspetto. Spesso a causa dei disturbi alimentari c’è un isolamento sociale, questo per vergogna del proprio essere e chiusura in sé, senza darsi la possibilità di vedere una via d’uscita dal proprio male. 

Per curare i disturbi alimentari ci sono varie modalità come le comunità in cui curare il proprio disturbo alimentare, ma queste accettano solo un determinato BMI e dunque il peso non deve essere né troppo basso né troppo alto, ovviamente il resto dei pazienti non viene abbandonato, ma ci sono degli appositi reparti negli ospedali di psichiatria o neuropsichiatria. Ogni paziente ha un’équipe dedicata: uno psicologo, uno psichiatra e un nutrizionista su tutti. I disturbi alimentari principali, o meglio i più conosciuti, sono l’anoressia, la bulimia e binge eating. Per quanto riguarda l’anoressia nervosa, questo è un disturbo per cui il cibo viene in parte rifiutato o del tutto. La parola anoressia deriva dal greco e sta a significare appetito, quindi determina assenza o mancanza dell’appetito. La cura più celere per questa malattia, oltre al parere psicologico e psichiatrico, punta al ricovero presso strutture ospedaliere, spesso con l’aggiunta dell’alimentazione tramite un sondino: in questi termini ci si aiuta a prendere peso più velocemente, anche se contro il proprio volere. La bulimia è invece una malattia in cui si soffre di “abbuffate”, o meglio, assumere in poco tempo una somma sproporzionata di cibo per poi avere un comportamento compensatorio. Infatti, a seguire sorgono nei pazienti sensi di colpa che portano ad esempio all'eccessiva attività fisica, al vomito indotto o all'uso improprio di lassativi. La parola bulimia deriva dal greco e significa gran fame. Di solito il soggetto appare sempre normopeso, o leggermente sovrappeso. Ci sono due tipo di bulimia: bulimia purgativa e la bulimia non purgativa. Spesso i sintomi sono l’isolamento, la preoccupazione eccessiva per il proprio corpo o peso, glinattacchi incontrollati di fame, i comportamenti restrittivi, la sensazione di perdita del controllo. Infine il binge eating. Spesso chi soffre di questa malattia è sovrappeso oppure obeso. A differenza della bulimia, non si hanno comportamenti compensatori e per controllare il proprio peso chi soffre di questo disturbo ha provato tante diete che sono fallite. I sintomi più frequenti sono il diabete, apnee notturne, malattie cardiovascolari e finanche neoplasie maligne. Purtroppo esiste una casistica sempre più copiosa nel mondo dei disturbi alimentari. 

Non mancano personaggi noti, ma sono moltissimi gli uomini e le donne comuni in sofferenza. Isabelle Caro, malata di anoressia fin dall’adolescenza (dall’età di 13 anni), famosa come modella e attrice, è ricordata in particolare per una campagna in cui il suo corpo è stato messo in evidenza proprio nel momento della malattia. Nel 2005 con un peso di 25 kg entra in coma. Il 17 novembre 2010 muore con un peso di 31 kili e un’altezza di 1,65. La sua notizia di morte venne annunciata solo il 29 dicembre. La madre dopo la sua morte, sentendosi in colpa, decise di togliersi la vita il 4 gennaio 2011. Storia agghiacciante tra tante, putroppo, che costellano il mondo dei vip e delle persone comuni. La principessa Diana ha dichiarato in un’intervista alla BBC del 1995 di soffrire di bulimia. Pare che questa fase della sua vita sia sorta poco dopo il fidanzamento con l’allora principe Carlo. In quell’intervista ammetteva che la bulimia la faceva riempire più volte al giorno per poi svuotarsi, anche per la vergogna di sé stessa. Pare che dopo il divorzio abbia iniziato a prendersi cura di sé grazie a una dieta. In un’intervista a Verissimo, anche l’attrice Rosalinda Cannavò, dopo la sua rinascita, ha pubblicamente ammesso di aver passato un periodo buio della sua vita, del dolore subito a causa dell’anoressia e di come ha visto cambiare il proprio corpo dai 32 ai 70 kg con la paura confessata che quell’incubo per lei non sarebbe mai finito. 

Finalmente molte delle persone che soffrono di talei disturbi sono seguite con più attenzioni e strumenti, anche con il sostegno del mondo dell’informazione e della Giornata Mondiale dell’Anoressia che nel 2026 compirà 15 anni!

Vittoria Serio



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