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Dalla Confessione al Green Pass: Potere, Sapere e Controllo

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La coscienza e la consapevolezza spalancano lo sguardo sul presente, sulla storia e sulla sua pretesa di oggettività gettando chi arriva alla conoscenza mediante minuziosa indagine, e che non può più fingere di non sapere, nello sconforto. Una volta però segnato il punto di non ritorno, l'approccio genealogico - quello che prende il via con la filosofia di Friedrich Nietzsche prima e di Michel Foucault poi - , prevede la messa a distanza di meccanismi occulti e poteri invisibili che trovano la loro grande forza ed efficacia nel non essere percepiti. Poteri che s'impongono sul corpo e sulla mente generando, manipolando , gestendo individui inconsapevoli insieme strumento e fine di una politica economica ed efficace.  Il potere è tanto più efficace quanto più riesce a dissimulare il proprio operato e lo fa insinuandosi in maniera capillare in dinamiche e relazioni che caratterizzano il quotidiano. Si evince da subito che non si tratta di un potere violento e che toglie o limita,

Architettura del controllo: il Panopticon e la microfisica del potere

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Progetto del Panopticon del 1791 La bio-politica inserisce la vita di ognuno in meccanismi di calcolo precisi e infallibili trasformandola secondo i valori di utilità dettati dall'economia. Il potere disciplinare del XVII e del XVIII secolo è ormai lontanissimo dal potere nella sua concezione medievale, esso non preleva gl'individui per rinchiuderli e annientarli, per ucciderli e punirli in nome di una vecchia patria potestas esercitata dal sovrano su tutti i suoi sudditi. Il nuovo potere non mortifica, non incatena, non tortura, al contrario esso addestra, moltiplica, potenzia l'individuo che diventa sia oggetto che strumento del suo esercizio. A partire dal XVII secolo, cambia sia il suo modo di agire che il suo obiettivo, non si parlerà più di divieto e di terrore , ma di sapere-potere , ovvero due fattori direttamente proporzionali: maggiore è il sapere intorno all’individuo maggiori saranno le capacità di gestirlo e dunque  si nota come l'organizzazione a

Il grande gioco della storia sta in chi s’impadronirà delle regole

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1.Echi illuministici « Sapere aude . Abbi il coraggio, l’audacia di usare il tuo proprio intelletto». Immanuel Kant esortava così gli uomini a reagire e a lottare nei confronti della propria dimensione limitata e lo faceva nel 1784 in risposta alla domanda, posta dal giornale tedesco Berlinische Monatsschrift, Was ist Aufklärung? L’Illuminismo è per Kant l’ uscita dell’uomo dallo stato di minorità in cui si trova , dove per minorità egli intende la consapevole accettazione di subire l’autorità altrui. L’uomo, naturalmente fornito d’intelletto, non può e non deve accettare che qualcuno o qualcosa possa pensare e decidere per lui, egli ha non solo il diritto, ma il dovere di usare la ragione. Kant indica nel testo tre momenti in cui ci si ritrova in stato di minorità, essi sono: quando un libro ragiona per noi, quando un direttore spirituale ci fa da coscienza e quando un medico decide la nostra dieta . In più di un’intervista Michel Foucault fa riferimento esplicito a ques