Diego Tortelli: la coreografia, la memoria, l'esperimento, il corpo
Nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu. Una frase di Tommaso d'Aquino , una frase che non esce più dalla testa di chi l'ha interiorizzata, amata e fatta propria. Non si può credere e non credere a questo assioma, non lo si può tenere in considerazione in maniera intermittente a seconda del se sia più o meno utile in una determinata circostanza. Una volta accettati i sensi come porta d'ingresso di ogni esperienza che preceda la formulazione del pensiero razionale, allora il nihil est più affascinante della storia dell'umanità non lascia più liberi. A studiare a fondo i lavori coreografici di Diego Tortelli e la descrizione del processo creativo che lui stesso fa si pensa ad uno sviluppo lento, dilatato nel tempo, ripreso e lasciato e poi ripreso ancora. C'è in lui un'impressione che colpisce i sensi, li stordisce e li accarezza e poi resta da qualche parte in un angolo della memoria tra inconscio e consapevolezza, in attesa di un nuovo nutrime