Concerto di Liberato: un'estetica da paura
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Non è un neomelodico, non fa trap, non è omologato e inglobato nell'iperproduzione di musica che investe Napoli: lui è Liberato, un caso a parte. La più grande piazza della città, un palcoscenico immenso con una superficie di 50m x 25, 300mq tra schermi e superfici proiettabili, macchine sparafiamme, fuochi d'artificio da far invidia al capodanno, un impianto audio al limite della legalità. Già solo questo basta a far pensare che lo spettacolo/concerto di Liberato in Piazza del Plebiscito a Napoli (16-17 e 18 settembre) sia stato pensato e progettato con l'idea di proporre al pubblico uno show sinestetico. Più di 70.000 persone in una tre giorni da passaparola, una sinestesia durata due ore in cui tutti e cinque i sensi compartecipano a un'esperienza immersiva e a tratti ipnotica fin dall'apertura: le sirene, il sound di Guagliò mandato a loop, le proiezioni in bianco e nero tra spirali e raggiere con effetto strobo. Sei minuti di intro con intermittenze d