House Dance e Hip Hop al Piccolo Bellini di Napoli con la crew del coreografo Fritz Zamy
𝐶𝑖 𝑛𝑎𝑠𝑐𝑜𝑛𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜, 𝑐𝑖 𝑐𝑎𝑚𝑢𝑓𝑓𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑟𝑒𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑟𝑐𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑡𝑎̀ 𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑖 𝑒 𝑓𝑖𝑛𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑛𝑜𝑛 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒𝑟𝑐𝑖 𝑝𝑖𝑢̀
ph federica capo |
Al Teatro Bellini di Napoli nella sala del Piccolo è andato in scena l'Ego, spettacolo di hip hop del coreografo di origini haitiane Fritz Zamy ballerino e coreografo icona della house dance, fondatore della Tree boo dancers crew e direttore artsistico degli eventi House dance Europe e Malafemmena. Uno spettacolo insolito per gli ambienti del Teatro Bellini e del teatro italiano in generale, perché questo stile di danza molto raramente riesce ad essere programmato in cartellone, tenuto a cedere sempre il passo a stili di danza considerati più adatti al palcoscenico. Ma perché relegare l'hip hop esclusivamente alla strada o a contesti di battle e competition?
A primo impatto anche i danzatori - protagonisti dello spettacolo - sembrano ermetici, quasi dubbiosi riguardo al fatto di trovarsi o meno nel luogo giusto...ma una manciata di minuti trascorsi tra tecnici, allestimento, prove spazio e poi ancora sipario, musica, adrenalina e appalusi infiniti e gli street dancers sono increduli ed emozionati per l'esperienza vissuta. Un incredibile impatto sul pubblico che per due sere ha riempito fino all'ultima poltrona la sala del Piccolo Bellini: la scena scarna, le luci soffuse, la raffinata house music selezionata dal coreografo e regista Zamy che ha dato sfoggio di tutta la sua esperienza e sensibilità artistica e poi la danza, sensuale, primitiva, febbrile.
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5 danzatori mozzafiato, il cui stile ibrido e personalissimo è evidentemente rispettato anche all'interno della partitura coreografica lasciando libero spazio interpretativo e performativo ad ogni elemento per dar sfoggio dell'unicità dello stile e della propria personalità.
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Salvatore Deflow, Dario Dange, Lou Simba, Lil War, Wladimir Bubuy (i nomi sono in ordine del tutto casuale) sono i protagonisti della scena: vivono il palcoscenico come se fosse sempre stata la loro casa, il rapporto al pubblico è intenso e senza filtri, i corpi sono nervosi e atletici, il viso concentrato e mascolino. La scena è satura di pathos e l'alternarsi dei registri stilistici rende lo spettacolo fluidi ed eccitante.
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Serata riuscitissima: non è facile dire chi fosse più emozionato, se il coreografo, la crew, gli organizzatori o il pubblico che ancora eccitato lasciava lentamente la sala.
da destra fritz zamy, lou simba, salvatore deflow, dario dange, lil war, wladimir bubuy ph federica capo |