Teatro San Carlo - si apre il sipario sulla nuova stagione!

 

maria agresta - ph luciano romano 

Palcoscenici vuoti, le sale dei musei al buio, le piazze dei monumenti storici deserte sono tra le immagini più iconiche dell’anno trascorso, triste testimonianza degli effetti della pandemia.

I cosiddetti “luoghi di nutrimento dell’anima”, sono stati luoghi senz’anima, senza il vociare del suo

pubblico che li abita, senza i suoi lavoratori che rendono viva l’opera, la musica, la danza.

Eppure in questo lungo tempo il San Carlo non è stato inoperoso.

Da oltre un anno abbiamo messo in campo diversi progetti, cercato di creare un’alternativa in assenza dello spettacolo dal vivo, elaborando idee coerenti col nostro percorso artistico.

Abbiamo utilizzato altri linguaggi, altri strumenti, nuove attività di formazione per raggiungere il nostro pubblico e nuovi spettatori.

È stato tempo di incertezza, di ansia, ma anche di riflessione, di azione comune, e l’impegno costante di salvaguardare i diritti dei lavoratori e nel contempo creare una nuova squadra che potesse guardare al futuro con rinnovata fiducia.

Con la direttrice generale Emmanuela Spedaliere abbiamo condiviso le scelte future che hanno portato al San Carlo il direttore del coro José Luis Basso, la direttrice del ballo Clotilde Vayer, il direttore dell’area artistica Ilias Tzempetonidis e siamo certi che daranno il loro migliore contributo per costruire assieme, non una stagione, bensì un percorso artistico e culturale di rilancio del nostro Massimo. 

Ma soprattutto abbiamo fortemente voluto la realizzazione dell’Accademia del Belcanto con la direzione di Mariella Devia e della Scuola del Settecento napoletano. Attività fondamentali per essere vicini ai giovani.

mario martone - ph marco ghidelli


Abbiamo il dovere di investire nella loro preparazione, nella loro formazione, per ricordare a noi stessi che il miglior modo per ritrovare la direzione del presente è disegnare il futuro.

Crediamo fortemente che le Fondazioni Lirico-Sinfoniche abbiano la necessità di una politica culturale che torni ad investire sulle persone e a sostenere i processi di formazione e le politiche di inserimento nel mondo del lavoro, per tutte le figure artistiche e tecniche, anche in relazione al contesto europeo affinché i giovani italiani ed in particolare i giovani del Sud possano avere maggiori opportunità di realizzazione.


E allora, che inizi lo spettacolo... e come diceva William Shakespeare

“Io considero il mondo per quello che è: un palco dove ognuno sale per fare la propria parte".

Buon ritorno al San Carlo!


Stéphane Lissner

Sovrintendente











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