Il Teatro Bellini di Napoli dichiara la sua ZONA ROSSA


In questo momento di stasi totale, mentre traballano le certezze e muta la percezione del domani, un momento in cui perfino la riflessione sul futuro possibile è ostacolata da una fitta nebbia di luoghi comuni e di vana retorica su un settore spesso sregolato, abbiamo creato la nostra Zona Rossa: un’installazione, una performance, una provocazione, un manifesto, forse, uno spettacolo. 

A partire dal 20 DICEMBRE sei artisti, 2 drammaturghi/registi, 2 attori, e 2 attrici, prepareranno un nuovo spettacolo al Bellini e lo faranno vivendo lì, notte e giorno, senza uscire. Il Teatro sarà una Zona Rossa, collegata in streaming con l’esterno, dove gli artisti faranno non solo quello che fanno di solito in una sala -- creare, provare e lavorare -- ma si fermeranno anche a mangiare e a dormire, vivendo in simbiosi, senza mai uscire e sempre ripresi dalle telecamere, in un vero e proprio lockdown DENTRO il Teatro. 

Grazie allo streaming, il processo creativo, così come i momenti di lavoro con gli altri professionisti che collaborano alla realizzazione dello spettacolo, sarà aperto al pubblico, che, oltre a poterlo osservare, ne potrà discutere con gli artisti stessi, durante degli appuntamenti settimanali di approfondimento in collegamento web. Una dinamica produttiva "inconsueta", che andrà avanti fino a quando non si potrà tornare in scena, dal vivo, fino a quando non arriverà il DPCM che stabilisce che si può di nuovo vivere e programmare, che si possono rimettere le radici nel presente: fino a quando lo spettacolo al quale stanno lavorando non potrà essere presentato ad un pubblico dal vivo. E questo, accadrà una sera sola, come troppo spesso accade a molti progetti. 

Fino ad allora la compagnia continuerà a provare, restituendo a chi osserva da fuori, in diretta sui canali del teatro, tutta la fragilità, la passione, la fatica, le speranze, le possibilità e le incertezze che ci sono dietro a uno spettacolo teatrale. Lavoreranno su Zona Rossa soltanto un mese? Lo faranno per 4 mesi? Al momento nessuno può saperlo. L'unica certezza è che non appena il DPCM lo permetterà, si andrà immediatamente in scena. Come ogni sera. Perché gli artisti, i tecnici e tutti coloro che insieme, come eterogenei pezzi di un puzzle compongono il Teatro, sanno che da sempre e nonostante tutto si andrà in scena. Zona Rossa rappresenta la sostanza, il volto e l’anima di quel “settore” la cui ineffabile classe operaia vive e sopravvive all’interno di un teatro. 

Daniele Russo e Davide Sacco



ZONA ROSSA è un progetto di Daniele Russo e Davide Sacco 

abitato da Alfredo Angelici, Federica Carruba Toscano,  

PierGiuseppe di Tanno, Licia Lanera, Pier Lorenzo Pisano,  

Matilde Vigna 

realizzato e prodotto da Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini 

A partire dalle ore 17.00 del 20 dicembre la Zona Rossa sarà trasmessa in live streaming sul canale YouTube del Teatro Bellini. L'orario della diretta quotidiana dipenderà da quello di convocazione degli attori: sarà, pertanto, aggiornato quotidianamente.  

La Zona Rossa sarà oggetto di una serie di appuntamenti di approfondimento a cura di Alessandro Toppi; la rubrica, dal titolo L'aiuto da casa, sarà trasmessa sui canali social del Teatro Bellini.  


A proposito de L'aiuto da casa 

Il contatto ritrovato col palco, i primi sguardi reciproci, lo scambio ancora acerbo di idee; il modo nel quale alleno il mio corpo, quello in cui tu riscaldi la voce. Il training, gli esercizi, il recupero di un pezzo di un mio vecchio spettacolo; cos’è per me la regia, cosa invece vuol dire per te pensare un testo o doverlo recitare. Uno scambio improvviso di parole significative, nel mezzo di una montagna di chiacchiere inutili; un’idea personale elaborata in comune, quest’azione che possiamo provare a compiere assieme. Tentare, sbagliare, ritentare. Risbagliare e ricominciare. L’inevitabile accumulo di azzardi ed errori, il lavoro che pare una matassa indistricabile, il bandolo quando viene afferrato all’improvviso, anche se solo per un attimo. E la frenesia e la stanchezza, gli entusiasmi e i silenzi, la curiosità di conoscersi e il giorno in cui ho solo voglia di tornarmene a casa. Su cosa lavoreremo domani? Che ne dici di quello che ho scritto? Che forma potrebbero avere queste intuizioni?  

Questo e altro proveremo ad annotare e a discutere assieme, online: senza una cadenza fissa, solo quando il processo lo riterrà davvero opportuno. Lo faremo rimanendo a distanza, come ci impongono i tempi, eppure tentando di stare quanto più vicini è possibile alle artiste e agli artisti di Zona rossa. Dialogando con loro e, assieme a loro, dialogando col pubblico.  

Alessandro Toppi


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