Soirée Roland Petit e Zorba il Greco al San Carlo


Nel caldo infernale di un'estate cittadina arrivano dal teatro San Carlo due proposte di danza che vale la pena andare a vedere. In una città che pare offrire di recente qualcosa in più per quanto riguarda le arti coreutiche, ma che in quanto a qualità e tipologie di scelte lascia ancora a desiderare, conviene non perdersi niente e poi fare le dovute valutazioni. Ma tenetevi lontano dal non andare a teatro e prendervi soltanto il lusso di demolire senza una buona causa.

Soirée Roland Petit, dal 22 al 26 luglio, è un omaggio al grande coreografo francese che più di tutti ha saputo alternare nei suoi lavori la complessità della narrazione alla bellezza fine a se stessa dell'astrattismo. Roland Petit (1924-2011) collaborò con stilisti, pittori, musicisti, registi e si circondò di figure di grande spessore artistico con cui diede vita ad un reciproco arricchimento culturale sulla scia di quanto era accaduto decenni prima col fenomeno Diaghilev. Un omaggio quindi ad un genio della danza del '900, una personalità che ha ideato nuovi codici linguistici non verbali e nuove applicazioni della tecnica e del virtuosismo. Niente è più esibizione nel senso stretto della parola con Petit, niente più è mero sfoggio, ma ogni gesto, ogni passo, ogni atteggiamento è studiato per comunicare e per parlare al pubblico. Che siano emozioni e sensazioni effimere, che sia l'elogio della bellezza estetica, che sia la narrazione di una storia, nelle mani di Petit la danza conquista un senso profondo con risvolti psicologici interessanti.
Dopo il grande successo del corpo di ballo del teatro di San Carlo in tournée a Granada, invitato ad aprire il  66° Festival Internacional de Música y Danza di Granada, non resta che andare a vedere come i ballerini del Massimo napoletano interpretano alcune delle pietre miliari del repertorio di Petit. I lavori, rimontati da Luigi Bonino storico collaboratore del grande coreografo, in collaborazione con Lienz Chang ex maitre de ballet del corpo di ballo sono: Gymnopedie, Proust, la Rose Malade creata all'epoca per una struggente Maya Plisetskaya e Pink Floyd sulle musiche del celebre gruppo rock britanico.
  
Dal 12 al 17 settembre è invece in scena Zorba il Greco per le coreografie di Lorca Massine e con le musiche di Miki Theodorakis. Un lavoro coivolgente che lascia vibrare ogni fibra del corpo umano quando sul finire arriva il sirtaki e il suo meraviglioso crescendo. Un lavoro coreografico venuto alla luce nel 1988 e andato in scena per la prima con il corpo di ballo dell'Arena di Verona, quello stesso corpo di ballo che oggi siamo costretti a rimpiangere a causa di una cieca politica nazionale.

E allora che sia diedicato prorpio a loro questo Zorba, ai danzatori di Verona e a tutti i ballerini delle compagnie italiane troppo a lungo rimasti inascoltati.

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