LES ÉTOILES - Rassegna Tersicore - Auditorium Conciliazione di Roma



A Roma, il 18 e il 19 marzo arrivano le stelle della danza e si festeggiano anche i 90 anni di Yuri Grigorovich



“The cosmos is within us. We are made of star-stuff” (Carl Sagan 1934-1996)


Se è vero (e gli astrofisici lo confermano) che noi esseri umani siamo fatti di polvere di stelle a maggior ragione siamo affascinati da coloro in cui questa “materia stellare” è particolarmente rilucente, da quelle che noi chiamiamo stelle o stars o ancora, nel mondo del balletto, étoiles. Non è un cliché: le cosiddette étoiles sono ballerini dalle personalità splendenti e dalla tecnica sfavillante. Siedono su quell’Olimpo della danza da cui, anno dopo anno – e siamo già alla 3° edizione – provengono gli artisti che Daniele Cipriani riunisce per Les Étoiles, l’attesissimo gala romano presentato nell’ambito della Rassegna Tersicore che anche quest’anno, il 18 e 19 marzo 2017 all’Auditorium Conciliazione, porterà nella capitale grandi nomi – da Mosca a New York – della danza internazionale.


Tra le étoiles, un ballerino italiano molto apprezzato all'estero, Davide Dato e la russa Liudmila Konovalova (entrambi attualmente con il Balletto dell’Opera di Vienna); Dal New York City Ballet arrivano Tiler Peck, Amar Ramasar e lo spagnolo Gonzalo Garcia. Con un ritorno – a grande richiesta – della spagnola Lucia Lacarra e l’albanese Marlon Dino (Teatro dell’Opera di Monaco di Baviera).

C’è particolare attesa per i russi Ivan Vasiliev e Maria Vinogradova dal Bolshoi di Mosca: con uno struggente passo a due tratto da Spartacus, la coppia renderà omaggio al demiurgo del balletto eroico moscovita della seconda metà del ‘900, Yuri Grigorovich che ha appena compiuto 90 anni. Con un brano che richiama l’antica Roma, anche la capitale festeggia così il compleanno del grande coreografo russo.

L’appuntamento ormai fisso della stagione romana ci promette, come sempre, un programma ricco di brillanti virtuosismi “in volo” e sulle punte, con familiari passi a due come il Grand Pas Classique di Victor Gsovsky (musica Auber), interpretato da Dato e Konovalova, Diana e Atteone di Agrippina Vaganova, interpretato da Vasiliev e Vinogradova e il Tschaikovsky Pas de Deux di George Balanchine, demiurgo del balletto americano del ‘900, interpretato da Peck e Garcia.

Una buona parte del programma sarà dedicata anche a lavori recenti, firmati dai coreografi attualmente più in vista. Tra questi, un passo a due tratto da La Dama delle Camelie del coreografo americano Val Caniparoli (musica di Chopin) che viene visto per la prima volta in Italia (interpreti Lacarra e Dino). Altre novità includono: il passo a due di Christopher Wheeldon This Bitter Earth (remix di Max Richter dell’omonima canzone di Clyde Otis), impreziosito dai costumi di Valentino (Peck e Ramasar); Labyrinth of Solitude di Patrick de Bana (musica Tomaso Antonio Vitali), un intenso assolo interpretato da Davide Dato; o ancora Spiral Pass di Russell Maliphant (sound Mukul), interpreti Lacarra e Dino.

Dice Daniele Cipriani, ideatore e direttore artistico dei gala Les Étoiles:


“Potrebbero sventolare tante bandiere nel prestigioso cast, perché le nazionalità rappresentate sono tante e le stelle provengono da importanti teatri in tutto il mondo; invece essi sono uniti sotto una sola bandiera: quella della grande danza. In un momento storico in cui riaffiorano nazionalismi non sempre positivi, fanatismi, xenofobie, contrapposizioni politiche e religiose, il messaggio de Les Étoiles, è chiaro: dobbiamo inseguire ciò che unisce, non ciò che divide. In questo la danza è privilegiata in quanto parla una lingua che tutte le etnie possono capire, fu la prima forma di arte, anteriore persino all’uomo stesso se è vero che nei giochi ritmici di alcuni uccelli si delinei una forma di danza. Si dice che l’Uomo già danzi nel grembo della madre: è il linguaggio del corpo e dell’anima insieme, della ricerca dell’armonia, del desiderio che noi tutti proviamo, prima o poi, di innalzarci nel tentativo di sfiorare, se solo per un attimo... le stelle! E con esse l’universo e l’eternità, l’umanità nel suo insieme.”

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