lo Schiaccianoci di Charles Jude al Teatro San Carlo

Salvatore Manzo
ph Francesco Squeglia
Torna in scena al Teatro San Carlo di Napoli il balletto di Natale lo Schiaccianoci sulle note magiche di  Pëtr Il'ič Čajkovskij. Ogni nota è un fiocco di neve, ogni suono, ogni scena, ogni costume riaccende nel cuore l'atmosfera natalizia e tutto ciò che questa porta con sé: famiglia, attesa, dono.
Il balletto è tratto dal romanzo di E. T. Hoffmann Nußknacker und Maüsekönig (Schiaccianoci e il  re dei topi) che però, essendo caratterizzato da elementi psicologici piuttosto inquietanti, fu ripreso, con l'obbiettivo essere trasposto in balletto, nella sua versione rivisitata dallo scrittore francese Alexandre Dumas. L'atmosfera del balletto è così volutamente resa più sognante e più leggera rispetto all'originale che riportava in scena il turbamento dello spirito e le ambiguità della psiche tipiche del periodo tardo-romantico. Marius Petipa, coreografo insuperabile dell'epoca ballettistica, compie un vero e proprio capolavoro che, oggi più di allora, è apprezzato e rincorso in tutto il mondo.

Composto tra il 1891 e il 1892 in un arco di tempo lungo quasi un anno, lo Schiaccianoci andò in scena per la prima volta a Pietroburgo al Teatro Marinskij il 6 dicembre del 1892 e a dire il vero non fu un grande successo, ma bastò qualche accorgimento stilistico per renderlo il capolavoro natalizio per eccellenza. Si può dire infatti che una sorta di tradizione mondiale vuole gli appassionati della danza nelle platee di tutto il mondo per assistere alla magia del Natale in chiave romantica.


Alessandro Macario e Anbeta Toromani
ph Luciano Romano
La trama è piuttosto semplice e intuitiva e narra la storia di Clara (o di Masha diminutivo russo di Maria) e del suo sogno. È la vigilia di Natale e fra i tanti regali che Clara riceve sotto l`albero trova uno schiaccianoci a forma di soldatino che, animandosi, comincerà una danza fatta d'intesa e scherzi, gioia e paure con l'unico obbiettivo di sconfiggere l`esercito dei topi metafora del Male. Un sogno lunghissimo attraversato da danze e festeggiamenti, avventure e incontri speciali in una natura glaciale che prende vita. Tra i momenti più intensi vanno ricordate senza dubbio il quadro dei dei fiocchi di neve vero e proprio banco di prova per un folto corpo di ballo in quanto a magia e precisione d'insieme, e il lungo divertissement con la danza cinese (in assoluto la mia preferita), quella spagnola, quella araba, quella russa fino al valzer dei fiori.

Quest'anno ci si aspetta grandi novità, perché, dopo le ultime due versioni di Alessandra Panzavolta e Lienz Chang, il direttore del Corpo di Ballo, il ballerino e coreografo napoletano Giuseppe Picone, mi ha anticipato qualche tempo fa in occasione di una mia intervista per Danzaeffebi un taglio nuovo. Impegnato nella creazione del medesimo balletto per il Teatro Massimo di Palermo dal 21 al 28 dicembre Picone ha affidato la scena napoletana alle coreografie di Charles Jude, già étoile dell’Opera di Parigi e ora direttore della Compagnia dell’Opera di Bordeaux (teatro in cui appena un mese fa è stato ospite Alessandro Staiano per Coppelia), e ha annunciato novità anche nelle scenografie e nei costumi.
Alessandro Staiano e Luisa Ieluzzi
ph. Francesco Squeglia
Il ruolo del protagonista maschile è affidato ad Alessandro Macario, Alessandro Staiano e Salvatore Manzo, considerati un po' le punte di diamante del corpo di ballo e per quello femminile si alternano invece Ekaterina Oleynik, ballerina solista dell'Estonian National Ballet, Anna Chiara Amirante e Claudia D'Antonio veri e propri fiori all'occhiello tra le donne del Massimo napoletano.
Alessandro Macario avrà l'onore di danzare nella serata della prima, ma questa volta non avrà al suo fianco l'eterea Anbeta Toromani con cui da troppo tempo e in maniera ormai prevedibile condivide il palco. Forse una scelta dettata da altri impegni della ballerina albanese o forse semplicemente una scelta intelligente e lungimirante del direttore Picone nell'interesse di entrambi, perché cristallizzarsi in una coppia fissa forse preclude la possibilità di crescita attraverso nuovi incontri e nuovi stimoli.

Io non sto nella pelle: devo accomodarmi, osservare e godere e come dice Michel Foucault, il filosofo francese che mi ha rubato il cuore,  "l'arte non è fatta per essere compresa, ma per essere giudicata".


Salvatore Manzo e Claudia D'Antonio
ph Francesco Squeglia


lo Schiaccianoci

Coreografia di Charles Jude

Direttore | David Coleman
Scene | Nicola Rubertelli
Costumi | Giusi Giustino

Interpreti
La principessa di zucchero, Ekaterina Oleynik (29 Dicembre; 30 Dicembre e 4 Gennaio, spettacoli delle ore 21) / Anna Chiara Amirante (30 Dicembre, spettacolo delle ore 17; 3 Gennaio) / Claudia D'Antonio (4 Gennaio, spettacolo delle ore 17)
Principe di zucchero,  Alessandro Macario (29 Dicembre; 30 Dicembre, spettacolo delle ore 21) / Alessandro Staiano (30 Dicembre, spettacolo delle ore 17; 3 Gennaio; 4 Gennaio, spettacolo delle ore 21 ) / Salvatore Manzo (4 Gennaio, spettacolo delle ore 17)

Nuova produzione del Teatro San Carlo

Orchestra, Corpo di Ballo e Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo
Con la Partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo

giovedì 29 dicembre 2016 ore 20.00
venerdì 30 dicembre 2016 ore 17.00 ed ore 21.00
martedì 3 gennaio 2017 ore 20.00
mercoledì 4 gennaio 2017 ore 17.00 ed ore 21.00 (Abbonamento Danza)

http://www.teatrosancarlo.it/it/spettacoli/lo-schiaccianoci-2016.html

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